Il Laboratorio Aperto è tra le sedi che ospiteranno l’edizione 2019 del festival di giornalismo di Internazionale a Ferrara, in programma dal 4 al 6 ottobre.

L’ex Teatro Verdi infatti sarà la casa di alcuni degli incontri previsti durante i tre giorni di festival che animeranno le vie del capoluogo estense.

Tra i vari incontri, saranno presenti in prima linea i redattori della rivista online InGenere, progetto indipendente mirato ad un’informazione sulle questioni e politiche di genere e sostenuto dalla Fondazione Giacomo Brodolini.

 

PROGRAMMA

Venerdì 04.10.2019 ore 16:30

Guerra alla parità, sovranismo vs femminismo

Agnieska Graff e Marcella Corsi

La guerra alla parità è partita dall’Europa orientale e centrale e lentamente si sta diffondendo sostenuta dalle chiese e dai governi conservatori e populisti. La risposta delle donne non si è fatta attendere: i movimenti femministi di questi paesi possono fornirci moltissimi spunti di discussione. La Polonia è uno degli esempi di come le donne si sono mobilitate in massa per la difesa dei propri diritti, hanno costruito reti internazionali e si sono date un’agenda politica propria.

Agnieszka Graff è una studiosa femminista polacca, attivista e opinionista. Co-organizzatrice e relatrice del Congresso delle donne polacche, scrive per importanti riviste e giornali, incluso il quotidiano liberale Gazeta Wyborcza. I suoi interessi di ricerca riguardano le intersezioni tra genere, sessualità e identità nazionali. Attualmente si sta occupando in particolare del movimento transnazionale anti-gender.

Marcella Corsi è professoressa ordinaria di Economia Politica alla Sapienza Università di Roma e coordinatrice di Minerva – Laboratorio su diversità e disuguaglianze di genere.  È socia fondatrice dell’associazione Economia civile e della rivista on-line inGenere.it.  Autrice di lavori che spaziano dall’economia del lavoro alle tematiche dello sviluppo umano, spesso in ottica di genere. Ha svolto attività di consulenza per diverse istituzioni internazionali (Commissione europea, Parlamento europeo, Ocse) ed è membro associato del Centro europeo di ricerca sulla microfinanza (CERMi) di Bruxelles. Da marzo 2017 è direttrice della rivista International Review of Sociology.

Con la partecipazione di U.G.O. comicità letteraria di donne

 

 

 

Sabato 05.10.2019 ore 15:30

Lo spazio delle donne nel lavoro digitale

I rischi, le opportunità

Juliet Webster e Barbara De Micheli

Il cambiamento portato dalla digitalizzazione del lavoro non è neutro rispetto al genere e ha un impatto diverso per uomini e donne, soprattutto quando al centro della riorganizzazione ci sono spazi nuovi, di cui è importante capire rischi e opportunità.

 

Juliet Webster è direttrice del Work and Equality Research, è Visiting Senior Fellow del dipartimento di Media e Comunicazione della London School of Economics e membro associato del gruppo di ricerca Gender and ICT presso l’Internet Interdisciplinary Institute di Barcelona.  Si occupa delle disuguaglianze di genere al lavoro, in particolare nel lavoro digitale e attualmente sta studiando le dinamiche di classe e genere del lavoro virtuale.

Barbara De Micheli è un’esperta di gender equality e formazione. Senior project manager, coordina per la Fondazione Giacomo Brodolini il Master in Gender Equality e Diversity Management ed è membro della redazione della rivista online inGenere.it. Dottoranda in Lavoro, sviluppo e innovazione presso l’Università di Modena e Reggio Emilia con una tesi dal titolo “I luoghi dell’organizzazione al di là dello spazio organizzativo”.

 

Domenica 06.10.2019 ore 14:00

La famiglia fa male all’economia?

Scandinavia versus mediterraneo

Mirjam Katzin e Francesca Bettio, modera Barbara Leda Kenny

Con la partecipazione di U.G.O. comicità letteraria di donne

 

L’Italia è il paese europeo che consuma più detersivi. Persino tra gli occupati a tempo pieno le donne dedicano più di tre ore al giorno al lavoro domestico, due in più degli uomini, la terza peggiore disparità in Europa. Le aspettative culturali sul ruolo tradizionale delle donne producono una società impostata a livello giuridico ed economico su un modello di famiglia tradizionale che vuole le donne a casa e fuori dal mercato del lavoro, o al massimo con un piede dentro e uno fuori. Eppure si fanno pochi figli. Quali sono le conseguenze economiche? Le cose devono andare per forza così? Ne parliamo con due studiose una italiana e una svedese.

 

Mirjam Katzin è una giurista dottoranda presso l’università di Lund in Svezia con un progetto di ricerca sulla riforma del welfare svedese, è un’attivista femminista organizzatrice e promotrice di iniziative culturali femministe impegnata nel Partito della Sinistra svedese.

 

Francesca Bettio è professoressa ordinaria all’Università di Siena dove insegna Economia del Lavoro e Microeconometria . Nella sua lunga collaborazione con la Comunità Europea ha acquisito un’esperienza pluridecennale di coordinatore scientifico di reti di esperti su temi del mercato del lavoro e dell’uguaglianza di genere. I suoi interessi di ricerca più recenti includono le disparità di genere rispetto al salario e al reddito pensionistico, l’effetto delle crisi economiche sulla posizione lavorativa ed economica delle donne, e la violenza di genere. È una delle fondatrici della rivista online inGenere.it.

Modera Barbara Leda Kenny, caporedattrice della rivista online inGenere.it, esperta senior in politiche di genere presso la Fondazione Giacomo Brodolini. I suoi ambiti di intervento sono la violenza contro le donne, le donne nella scienza e la comunicazione di genere. È una delle fondatrici della libreria delle donne Tuba.